Le voci di San Sabba
Nel 1976 si è tenuto a Trieste un processo contro alcuni gerarchi nazisti accusati di essere i responsabili dei crimini commessi nella Risiera di San Sabba, l’ unico campo di concentramento dotato di un forno crematorio fatto costruire in Italia. Un processo tardivo, preceduto da una istruttoria per molti versi insoddisfacente e, soprattutto, con la gabbia degli imputati vuota. L’ audio documentario “Le voci di San Sabba” cerca di ricostruire, attraverso testimonianze, interviste e registrazioni originali del dibattimento, la complessa vicenda di questo processo Nella prima parte ascolteremo le voci di due dei pochi superstiti della Risiera ancora in vita. Marta Ascoli allora era una giovanissima ragazza figlia di padre ebreo e di madre, come si diceva allora, ariana. Prima di essere deportata ad Auschwitz, Marta Ascoli venne rinchiusa per una settimana nel lager triestino. Franc Sircelj, invece, faceva parte delle formazioni partigiane slovene che combattevano contro gli invasori nazisti. Catturato durante un rastrellamento, rimase prigioniero nella Risiera di San Sabba per cinque lunghi mesi. Nella seconda parte, il giudice Sergio Serbo racconta di come ebbe inizio l’ istruttoria e delle difficoltà che incontrò nella ricerca di testimonianze e documenti riguardanti i crimini commessi a San Sabba. Nella terza parte, il giudice Domenico Maltese ricorda le fasi più importanti del dibattimento in aula e il clima di forte contrapposizione che si respirava in quei giorni a Trieste. Inoltre, nel corso dell’ audio documentario “Le voci di San Sabba”, gli storici Enzo Collotti e Galliano Fogar, che parteciparono al processo in qualità di testi, ricostruiscono le vicende dell’ occupazione nazista della Venezia Giulia e spiegano la funzione che in questo quadro storico e bellico svolgeva la Risiera di San Sabba.
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