Regole grammaticali della volgar lingua

Dovremo pur riconoscere qualche merito a Giovanni Francesco Fortunio, e non piccolo, per essere stato il primo grammatico pubblico del volgare italiano. Fu il più veloce nell’uscire allo scoperto divulgando le regole della lingua attraverso la stampa, cioè facendo uso della forma più moderna ed efficace di cui si disponesse per mettere in circolazione nozioni e idee. In assoluto, inoltre, egli fu tra i primi grammatici di una lingua moderna europea. In un’ideale graduatoria che metta a confronto nazioni diverse, infatti, la più antica grammatica europea a stampa risulta quella spagnola di Nebrija, del 1492 (il primato sarebbe italiano solo se fosse stata edita la quattrocentesca Grammatichetta vaticana attribuita a L.B.Alberti). In ogni modo, grazie al Fortunio (e al Bembo), l’Italia occupa un posto di tutto rispetto, precedendo ad esempio la Francia (Le traité de la grammaire française di Louis Meigret è del 1550), dove pure già nel Medioevo e nel primo Cinquecento si trovano accenni di riflessione grammaticale sparsi in opere dedicate al latino o in manuali per stranieri.